Come le fiere di molte città dell'Italia settentrionale, anche quella di Treviso, favorita dal luogo particolarmente felice, raggiunse una dimensione di grande rilievo.
Secondo alcuni studiosi, primo fra tutti il Marchesan, essa esisteva ancor prima del mille e si teneva in riva al Sile, presso il porto della città. Con quale frequenza si svolgesse, quali fossero le sue caratteristiche e la sua durata in quell'epoca lontana non è possibile saperlo.
Appena un cenno è contenuto nel primo documento che ne testimonia l'esistenza. Si tratta di un diploma di Berengario I, Re d'Italia, redatto a Verona, nella chiesa di S. Zeno, il 9 gennaio del 905. Con questo diploma il Re concedeva al Vescovo di Treviso, Adalberto, parecchi diritti, tra cui due terzi delle imposte che gli spettavano sul "mercato del Porto Trevigiano".
Con tale concessione il Vescovo entrava in possesso dell'intero beneficio sulla Fiera, perchè l'altro terzo delle imposte era già stato ceduto alla Chiesa trevigiana dai predecessori di Berengario.
La fiera piu' antica e famosa di Treviso era quella detta di San Michele di Melma, in omaggio alla località dov'era nata (ora Silea) e si svolgeva il giorno di San Michele (29 Settembre).
Era l'avvenimento annuale più solenne e festoso della città: si trattava infatti di una esposizione campionaria che interessava tutta l'Italia Nord Orientale, tanto che speciali banditori venivano inviati in ogni città del Triveneto, in Lombardia e in Emilia Romagna. Dal 1226 fu spostata al 18 Ottobre giorno di San Luca. S è sempre tenuta "Ad Portum Silis", fuori della vecchia porta della Tolpada, oggi chiamato Porto di Fiera.
Ora la Fiera è un divertente Luna park, con banchetti ovunque per la degustazione di vini e cibi tipici (folpi, maroni, oca arrosta col sedano, croccante...)
Per gli abitanti di Sant'Ambrogio di Fiera, nell'immediata periferia di Treviso, vicino al Fiume Sile, le Fiere di San Luca sono un avvenimento estremamente naturale che fa parte, si può dire, della loro stessa vita. La storia di Fiera si intreccia da sempre con quella delle Fiere: non sarebbe possibile immaginare l'una senza le altre. L'evidente confusione causata dall'afflusso di moltissima gente che ogni anno esse portano con sé, forse recano un certo disagio a coloro che abitano attorno al grande Prato o nelle sue vicinanze, ma quelle persone sanno bene che le Fiere sono inevitabili; si rendono conto, più o meno consapevolmente, che esse costituiscono un patrimonio storico e di costume a cui non si può rinunciare; quindi ad ogni inizio di ottobre, all'affacciarsi delle prime nebbie autunnali, si dispongono ad accoglierle con serena rassegnazione.
Attualmente le Fiere di S. Luca si presentano come una sagra grandiosa, ricca di attrazioni per bambini e adulti.